Noti anche come conti di liquidità, i conti deposito sono strumenti d’investimento collegati ad un conto corrente ordinario. Permettono di ottenere una rendita a zero rischi sulle somme depositate in banca.
Il conto deposito prevede la possibilità di effettuare soltanto tre tipi di operazioni: versamenti e prelevamenti da e verso il conto corrente di appoggio e vincolo dell’importo depositato per un certo periodo. Non è, quindi, possibile effettuare le classiche operazioni del conto corrente come accredito della pensione o dello stipendio, bonifici, pagamenti tramite carta di credito o bancomat, domiciliazione delle bollette.
Una volta aperto il conto deposito, il versamento della somma da investire può essere effettuato tramite assegno, bonifico o servizio RID. Questo genere di conto si può aprire anche online dopo aver scelto l’offerta giusta seguendo la procedura guidata sul sito web della banca. Si tratta di un’operazione semplice e rapida: basterà avere sotto mano un documento d’identità valido, codice fiscale e IBAN del conto corrente di appoggio. Per ritirare l’importo depositato basterà prelevare, trasferire i soldi sul conto corrente.
Il conto deposito è una forma d’investimento sicura in quanto tutelata dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) che garantisce una copertura fino a 100mila euro per ogni depositante.
Conti deposito liberi e vincolati: differenze
Esistono due differenti tipi di conto deposito: libero e vincolato.
Il conto deposito libero ti permette di prelevare i soldi quando vuoi senza rischiare alcuna penale, mentre con quello vincolato sei tenuto a tenere fermo il denaro investito per un determinato periodo di tempo, ad aspettare prima di poterlo prelevare se non vuoi subire una riduzione parziale o totale degli interessi maturati.
Va da sé che sceglie ragionevolmente di aprire un conto deposito vincolato chi prevede di non aver necessità dei soldi investiti per un dato periodo di tempo.
I conti deposito liberi se, da una parte, ti permettono di disporre sempre dei tuoi soldi, dall’altra presentano uno svantaggio: la banca potrebbe cambiare il tasso d’interesse in ogni momento con un preavviso di 60 giorni. Con il conto deposito vincolato, al contrario, il tasso offerto al momento della sottoscrizione resta fisso per l’intera durata del vincolo. In aggiunta, i conti deposito vincolati prevedono un interesse più elevato quale ricompensa in base alla durata del vincolo (3, 6, 12, 18, 60 mesi). Più lunga sarà la durata, più gli interessi saranno alti.
Conto deposito: occhio al tasso d’interesse effettivo e alle spese
Ciascun conto deposito garantisce vari tassi di interesse, ovvero il rendimento sul capitale investito. Di solito, le banche comunicano il tasso di interesse lordo che si riduce con eventuali tasse e spese. Di conseguenza, è giusto valutare il tasso di interesse effettivo al netto delle tasse sugli interessi, imposta di bollo ed altre eventuali spese (apertura o mantenimento del conto) anche se, in genere, il conto è gratuito.
E’ importante conoscere anche la logica di capitalizzazione, ovvero quando vengono corrisposti gli interessi. A parità di tasso di interesse offerto dalla banca, tra il pagamento immediato e tra 6 mesi degli interessi, conviene la prima soluzione.
A livello fiscale, si applica una ritenuta del 26% sugli interessi maturati sul conto.
Il pagamento dell‘imposta di bollo dello 0,2% sulla giacenza, per la parte dell’anno in cui il conto è stato attivo, di solito è a carico della banca ma è bene chiarire questo punto con l’istituto di credito.